
Sport per bambini: quello giusto all’età giusta
La scelta dello sport per bambini, e ancor prima, dell’attività fisica da preferire quando questi si trovano ancora nel pancione è delicata e da non trascurare. Sport fa rima, infatti, con socialità, sviluppo strutturale, energia e sfogo, benefici che, uniti ad un’alimentazione corretta, garantiranno una crescita sana e serena ai vostri bimbi.
In gravidanza: la ginnastica in acqua
Il movimento in gravidanza riduce l’ansia, l’insonnia e altri piccoli disturbi tipici: in particolare, per un benessere a 360°, fisico e psicologico, le donne incinte dovrebbero praticare un fitness dolce in acqua. L’acqua rende il corpo più leggero e i movimenti più lenti: la leggerezza allevia la fatica dell’allenamento e diminuisce la pressione sulle articolazioni (forte, considerato l’aumento di peso); la lentezza aiuta a non compiere movimenti errati che potrebbero provocare strappi muscolari. Senza dimenticare l’effetto massaggio che regala un’ora d’immersione!
Da 1 anno: nuoto
Trovando i corsi specifici, anche i piccolissimi si possono tuffare per la prima volta, poiché il nuoto è l’attività fisica più completa di tutte, che aiuta a crescere l’apparato muscolo-scheletrico, respiratorio e cardiaco nel migliore dei modi. Tuttavia, non sempre è lo sport per bambini più amato, perché la ripetitività dei movimenti rischia di renderlo monotono: provate a renderlo più divertente con tavolette, tubi e super merende post-lezione.
Dai 3 anni: danza e ginnastica artistica
Gradita soprattutto alle bambine, la danza e tutti i tipi di ginnastica, ritmica o artistica, sviluppano il senso del ritmo, la forza, la coordinazione e, ovviamente, la grazia. Non tutte le bimbe, però, vogliono diventare cigni leggiadri e giocare alle fatine: se vostra figlia non manifesta alcun interesse per il mondo dei tutù e delle scarpette, ma, piuttosto, per quello del pallone, non forzatela assolutamente! Inoltre, sebbene la danza nasca come attività di gruppo, successivamente si afferma come performance individuale, in cui l’obiettivo è primeggiare sugli altri: per tal motivo sarebbe bene non praticarla agonisticamente troppo presto.
Dai 6 anni: sport di squadra
Se nella prima infanzia è più adatto parlare di “attività fisica”, dai 6 anni in su si può iniziare a parlare di vera e propria “attività sportiva”. A questo punto, dato che per il bimbo lo sport deve essere gioco e divertimento, dovrà essere lui stesso a scegliere ciò che più gli piace, senza costrizioni: calcio, basket, pallavolo… Gli sport per bambini cosiddetti “giochi” sono l’ideale per scatenarsi, acquisire coordinazione, senso di competizione e di squadra, imparare a stare alle regole e, non in ultimo, accettare la possibilità di perdere. Un toccasana per l’umore di grandi e piccini, quando il clima lo concede, lo sport all’aria aperta.
Dagli 8 anni: sport da combattimento
In tutte le arti marziali, dal judo al karate, dal pugilato al taekwondo, qualche piccolo incidente (fratture, ematomi, distorsioni…) può sempre capitare, motivo per cui è preferibile iniziarle a praticare un po’ più tardi. I benefici muscolari di queste attività sono notevoli, così come quelli educativi: tra gli sport per bambini, gli sport da combattimento sono quelli che trasmettono più rigorosamente la disciplina, il rispetto delle regole e dell’avversario. Genitori, attenti a non farvi mettere al tappeto anche a casa!
Dai 12 anni: sport agonistici
Poichè secondo noi di Riviera di Bambini la parola chiave nello sport dev’essere tassativamente “divertimento”, il nostro personale consiglio è di rimandare il più possibile l’attività agonistica, in cui subentrano anche stress e fatica. Tuttavia, per i bambini particolarmente competitivi o che desiderano perfezionarsi e impegnarsi a fondo in una disciplina, l’età minima per tollerare un peso come l’agonismo è 12 anni, in cui si inizia ad avere consapevolezza delle proprie capacità e soprattutto dei propri limiti.
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