“Goccia di terra, goccia di mare”
di Claudia Ravaldi
Libri per bambini di 4 anni

Scheda tecnica
Titolo: Goccia di terra, goccia di mare
Autore: Claudia Ravaldi
Edizione: Officina Grafica
Tipologia: Libro illustrato
Età: da 4 anni

“Goccia di terra, goccia di mare”: la storia di due gocce
Filippo compirà sette anni tra pochi giorni, Nicolò ha due anni e quattro mesi ed entrambi piangono abbastanza spesso. Piangono di rabbia e di dolore, piangono per la stanchezza di una lunga giornata o per la frustrazione di fronte ad uno dei nostri (rari) no. Piangono davanti agli amici della piazzetta, in classe con i compagni, per strada in mezzo alla gente. Piangono tanto, almeno quanto ridono.
Ultimamente ai giardini pubblici mi è capitato di sentire qualche nonno o qualche genitore rivolgersi ad un bambino coetaneo di Filippo più o meno così: “Smetti di piangere che ormai sei grande”. A sette anni un bambino sarebbe troppo grande per piangere? Mi domando perché il pianto sia diventato un tabù sociale.
Io, che ormai sono grande davvero, piango quando mi sento triste e quando sono orgogliosa dei miei figli, piango di malinconia e piango anche di gioia, piango tra le pagine di un libro e davanti ad un film, piango se ripenso a quel libro ed a quel film, piango tanto ma chi mi conosce mi descrive come una persona allegra che ride spesso. Come i miei bambini, piango almeno quanto rido.
Qualcuno si sognerebbe mai di dire ad un bambino “non ridere perché ormai sei grande”? Una risata di fronte a qualsiasi pirandelliano “avvertimento del contrario” è accolta da chiunque bonariamente, mentre un pianto scaturito da un “sentimento del contrario” è diventato un evento di cui vergognarsi.
Ieri sera leggendo a Filippo “Goccia di terra, goccia di mare” (testi di Claudia Ravaldi e immagini di Flavia Zuncheddu) ho avuto la conferma che per lui, fortunatamente, non è così. La poesia che apre il libro è un toccante inno alle lacrime “…sbocci dagli occhi, brilli nel sole, usi le guance per far capriole…sciogli i pensieri, abbracci il dolore.”. Appena ne ho concluso la lettura Filippo, con l’espressione di chi ha capito tutto, ha esclamato “Parla delle lacrime! Mi piace già questo libro nuovo mamma!”
È la storia di due gocce appartenenti a mondi completamente diversi che, annoiati della loro vita, partono alla ricerca di una realtà opposta e così, naturalmente, si ritrovano, si riconoscono, si completano e si amano. Ne nascono delle nuove gocce, le gocce di cielo, che curiose come i loro genitori, partono alla ricerca del loro posto nel mondo e lo trovano alla fine nelle lacrime.
Ho amato questo albo illustrato perché riesce nel difficilissimo compito di restituire alle lacrime, e quindi alle emozioni, il loro valore personale e sociale. A Filippo è piaciuto perché parla di qualcosa che conosce molto bene e perché lo fa in modo divertente. Quante risate quando abbiamo letto che le lacrime non puzzano mica come la cacca del cane! E abbiamo riso anche alla lunga sequenza di cosa non sono le lacrime: “Un capriccio. Un reperto archeologico. Un elefante che strilla. Una cosa da poppanti…..Una vergogna”. Per Filippo erano vere assurdità, peccato che i grandi invece identifichino spesso in queste assurdità il pianto.
Come albo illustrato individua nei bambini il suo pubblico elettivo ma in realtà prepara gli adulti di domani e cerca di restituire a quelli di oggi il valore delle loro emozioni e dei loro sentimenti.

Silvia Borghini: la nostra mamma reporter.
Mamma di Filippo e Nicolò, insegnante e per tanti anni ricercatrice all’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova. Ci racconta di libri “vissuti” con i suoi bambini e leggendo i suoi articoli ci emoziona, ci fa sorridere e ribalta il punto di vista di noi genitori.

Silvia Borghini: la nostra mamma reporter.
Mamma di Filippo e Nicolò, insegnante e per tanti anni ricercatrice all’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova. Ci racconta di libri “vissuti” con i suoi bambini e leggendo i suoi articoli ci emoziona, ci fa sorridere e ribalta il punto di vista di noi genitori.
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